31 maggio 2015

Al voto

Prendendo spunto dalle votazioni di oggi (31 maggio) viene quasi spontaneo chiedere perché si usa ancora la matita per votare.... Nel 2015 con internet imperante e tutta la tecnologia che esiste si potrebbe votare, in Italia perché in altre nazioni già avviene, arrivando al seggio con una card (l'attuale tessera sanitaria con chip e codice fiscale sarebbe sufficiente) ed avere un mouse al posto della matita.
Ci saranno le obiezioni che potrebbe essere facile cambiare i voti elettronici non avendo riscontro cartaceo ma con la tecnica di protezione e crittografia attuale il rischio sarebbe molto minimo. E sapere per ogni elettore, quale voto ha espresso ma non ci sarebbero voti contestati, nulli e simili evitando perdite di tempo in questo aspetto ed i risultati sarebbero pronto pochi minuti dopo la chiusura dell'orario di voto. E si eviterebbe la presenza dei rappresentati delle liste che girano con insegne cercando di farsi vedere per convincere qualche persona indecisa a votare per la propria.
E dal punto di vista economico il risparmio sarebbe grande: niente carta per le schede, niente spesa per le matite..., meno costo per le persone ai seggi; risparmio di risorse e migliore efficienza alla fine di tutto....

22 maggio 2015

Razionalizzare le spese di un comune ? si può, iniziando dalle cose piccole

Si parla tanto di contenere le spese tagliando stipendi di manager pubblici, senatori, parlamentari, ecc.... Giustissimo farlo e giustissimo togliere privilegi che sanno di epoca medievale o di supercasta, per non dire peggio; già togliendo queste spese si avrebbe un notevole risparmio. Intanto si può iniziare ad agire facendo attenzione all'organizzazione del proprio comune senza dovere ridurre personale o costringere i cittadini a spendere di più per avere meno servizi, sia in qualità che quantità.
Un esempio banalissimo: molte città hanno impianti semaforici in numero esagerato, nemmeno fossero margherite su un prato; si vedono semafori a distanza di 30-40 metri uno dall'altro quando uno dei due potrebbe essere tranquillamente spento senza creare disagi a nessuno. Si potrà obiettare che per chi ha difficoltà motorie fare 30-40 metri può essere un grande problema e su questo tutti d'accordo, ma organizzando meglio si può andare bene incontro anche a questo che per alcuni è un grosso problema. Piuttosto si dovrebbe fare in modo che i marciapiedi siano lisci e permettano alle carrozzine di scivolare bene e non creare contraccolpi a chi già soffre.
Tornando ai semafori, basta calcolare quale sarebbe il risparmio in consumo elettrico e manutenzione che si avrebbe in un anno anche di un solo semaforo. Ed ancora , in molti casi l'illuminazione stradale e dei parchi e zone verdi potrebbe essere diminuita utilizzando piccoli pannelli solari dal costo di non molti euro; adesso, solo per potere ricaricare cellulari e tablet esistono piccoli caricabatterie solari  a meno di trenta euro che fanno benissimo il loro lavoro (anche se è giusto ricordare che non basta ricaricarli con la luce del sole).
Con meno semafori ne potrebbe guadagnare il traffico specie nelle zone centrali delle grandi città, che potrebbe diventare più scorrevole. Anche l'illuminazione di alcune parti di strade potrebbe vedere alternati luci che si attivano al passaggio di persone o auto ad altre parti che invece restano accese in modo costante; comunque, ogni comune o quartiere può fare le proprie verifiche e trovare situazioni dove ottenere la stessa situazione di sicurezza e funzioanlità spendendo meno. Non sempre spendendo molto si ottiene molto; quello che serve è usare soldi e beni in modo funzionale: forse non tutti i politici sono d'accordo ma alcuni di loro preferiscono spendere di più per dimostrare che stanno facendo qualcosa.
Questo è un esempio ma può essere applicato a diversi cose di ogni comune; ognuno, vivendo la propria realtà di cittadino ha la possibilità di proporre spunti: dopo toccherà alle amministrazioni fare tesoro dei suggerimenti ritenuti attuabili.

12 maggio 2015

I Forti di Genova

Altro non sono che tutte le fortificazioni che circondano Genova e che un tempo servivano da controllo e difesa della città. Facendo escursioni nelle zone dove si trovano è venuto naturale pensare che potrebbero essere utilizzati meglio e messi in ordine per proporre come visita ai turisti che arrivano in città; e non solo a loro: molti genovesi, ma anche liguri, non li hanno mai visti da vicino (non tutti sono accessibili per motivi di sicurezza) ed avrebbero modo di conoscere una parte della loro città.
Tempo fa avevo scritto su un sito (opengenova.org) una descrizione per un'idea di come potrebbe essere se ripristinati e messi a disposizioni di turisti e quindi creare posti di lavoro. Ho recuperato la descrizione e la propongo di seguito; è solo una serie di appunti, ma sarebbe bello che l'amministrazione comunale pensasse ad un serio piano per valorizzare una bella zona di Genova ed insieme dare possibilità di lavoro, integrabile anche con le scuole per realizzare giornate di conoscenza e storia, oltre che vedere possibili sviluppi di come lavoro futuro.

Il "progetto", o meglio il pensiero di come potrebbe essere

L’idea iniziale e’ coinvolgere la zona tra il Righi, partendo dalla funicolare, fino a forte Begato recuperando le strutture principali raggiungibili con l'attuale strada: Castellaccio, Sperone e Begato per successivamente provare ad allargare il campo d’azione fino al Diamante con attività più escursionistica o sportiva, come già avviene adesso, con pannelli più curati.
Castellaccio, Sperone e Begato potrebbero essere recuperati come strutture, eliminando i pericoli di crolli interni ed agevolando il cammino interno anche a persone con problemi di deambulazione (magari realizzando un lastricato liscio realizzato in pietra, per restare in sintonia con il materiale in pietra dei forti).
Ognuno dei tre forti potrebbe essere adibito ad ospitare piccoli musei e, nell'anno, manifestazioni di tipo culturale od artistico, musicale, di teatro (come già avvenuto a forte Sperone molti anni fa).
Il tutto creando un pacchetto turistico che permetta di utilizzare anche la funicolare del Righi ed eventualmente una piccola navetta (magari elettrica) per raggiungere i tre forti. Parlando con diverse persone, c'è chi ipotizza una piccola funivia che possa portare fino alla zona vicina a forte Begato, senza per questo togliere nulla alla funicolare: si può pensare ad un biglietto integrato che permetta di utilizzare entrambi gli impianti nella stessa giornata.
L’offerta turistica dovrà essere coordinata in modo che il visitatore possa vedere anche le strutture interne delle opere; una card dei Forti, magari con validità di più settimane, potrebbe permettere di visitare le strutture ed utilizzare gli impianti di collegamento alla zona.
La zona verrebbe riqualificata ed andrebbero a crearsi posti di lavoro: guide turistiche, addetti alla manutenzione delle strutture, delle strade intorno e di tutta l’area.
A fianco a questo si potrebbe migliorare la zona adesso utilizzata da molti sportivi aiutando le associazioni sportive che operano nel territorio.
Lungo tutto il percorso dal Righi (senza dimenticare l’Osservatorio) potrebbero essere realizzati punti di sosta con panchine o tavolini; attualmente lo spazio non è molto ed è quasi totalmente occupato dalla strada ma piccole zone si possono realizzare sfruttando lo spazio a fianco della strada (senza abbattere gli alberi) creando un camminamento.
Dopo la prima fase concentrata tra Righi e forte Begato si potrebbe ampliare l’interesse fino ad arrivare a forte Diamante che è una zona rivolta più ad escursionisti e biker ma che essere fatta conoscere ulteriormente anche a scuole ed associazioni turistiche.
Un progetto ambizioso ma che può essere realizzato un pò alla volta senza stravolgere nulla dell'ambiente naturale che, anzi, potrebbe avere migliore manutenzione e cura. La zona potrebbe tornare ad essere ancora più frequentata dai genovesi e diventare una nuova proposta turistica per Genova e per gli operatori del settore.

8 maggio 2015

Giro d'Italia

E domani, sabato 9 maggio, partirà il Giro d'Italia 2015; magari qualcuno avrà perplessità sul fatto che ci siano ciclisti sospesi per doping ma il ciclismo resta sport di grande fascino e fatica, nei suoi componenti puliti.

Le tappe che uniscono ogni anno gran parte dell'Italia raccontano giornate dove c'e' tutto: mesi di allenamento che si consumano in pochi intensi km, spettatori che restano ore ad aspettare i pochi secondi nei quali vedono passare i ciclisti, giornalisti e commentatori che raccontano ogni giorno tutto questo.

Un insieme multicolore e multinazione è pronto per muoversi tra le grandi città ed i piccoli paesi che compongono l'Italia, unendo persone e sensazioni, mostrando le bellezze e le storie secolari dei posti che attraversa.

Per seguire su web il Giro http://www.gazzetta.it/Giroditalia/2015/it/

4 maggio 2015

Windows 10

Per chi fosse già interessato alla versione 10 di windows, che sembra presentarsi meglio del suo precedessore win8 (un'immagine da wikipedia), segnalo questo articolo dal sito ilsoftware.it

Ci sarà l'abbandono, come nome, di internet explorer per il nuovo browser denominato spartan Edge (qui un articolo) con diverse novità ; resta sempre il personale dubbio di un s.o. che vuole unire giochi, divertimento ed utilizzo per il lavoro. Chi lo utilizza per lavoro non ha bisogno dei giochi o altri gadget, mentre servirebbero altri strumenti che invece si vanno a cercare in giro per il web.

Altro discorso ed altro mondo è quello delle versioni server che restano di competenza del personale tecnico per l'amministrazione dei sistemi e delle reti.