28 febbraio 2024

COBOL e nuovi linguaggi di programmazione

Prendendo spunto da alcuni siti, riportati a fine post, viene da chiedersi perché queste aziende non avrebbero potuto cambiare la struttura dei programmi usando i "nuovi" linguaggi di programmazione (java dal 1994, php dal 1996, C dal 1973, C++ dal 1985, python dal 1991 solo per citarne alcuni tra i più conosciuti).

La modifica e il rifacimento di un sistema aziendale grande vuol dire un impegno, ovviamente anche economico, di grande spessore e che, evidentemente, non tutte le aziende hanno voluto o potuto avviare; in più negli anni anche il Cobol si è modernizzato creandosi collegamenti ed interfacce con i "nuovi" linguaggi.

Indubbiamente i nuovi linguaggi permettono di sviluppare i programmi in modo differente rispetto a 40-50 anni fa e l'arrivo di internet ha ancora modificato tante cose, aggiungendo potenzialità e possibilità nuove nello sviluppo del software.

Il concetto di "vecchio" linguaggio non sembra propriamente corretto, piuttosto sarebbe da considerare quanto è possibile collegare i nuovi linguaggi ai vecchi, che certamente nel tempo saranno sostituiti ma sono ancora un'ottima base sulla quale lavorano tantissime aziende.

Perché non cercare di prendere il meglio dai linguaggi vecchi anche come strutturazione dei programmi? se qualcosa funziona da 60 anni vuol dire che proprio male non era stato organizzato; nelle scuole ed università il Cobol difficilmente trova spazio, ma per questo non deve essere dimenticato o accantonato. In alcune situazioni può funzionare meglio di altri linguaggi e potere usare più strumenti di sviluppo software è solamente un vantaggio; si può prendere il meglio di ognuno a seconda di quanto serve fare.


Link:

https://www.redhotcyber.com/post/cobol-il-mondo-ancora-dipende-da-un-codice-vecchio-di-60-anni-che-nessuno-conosce-piu/

https://www.wired.it/article/cobol-linguaggio-programmazione-informatica-storia/

https://www.tomshw.it/hardware/un-linguaggio-di-programmazione-vecchio-di-60-anni-muove-il-mondo-ed-e-un-problema

(immagine da https://www.linkedin.com/pulse/importance-cobol-2021-bryan-varie)





Influencer? no grazie

Partiamo dal centro del discorso: per fare una scelta o risolvere un dubbio è meglio seguire i consigli degli esperti del settore e magari di amici fidati che hanno fatto la stessa cosa, oppure affidarsi a persone che scrivono sui social e delle quali non si conosce nulla? e che forse quasi non conoscono la materia sulla quale scrivono.

Personalmente non esiste proprio il dubbio, meglio dare retta a chi conosce la materia o amici che ti conoscono e sanno indirizzarti al meglio.

Alcuni influencer hanno in parte preso il posto dei famosi "tuttologi", dai quali preferisco stare alla larga, anche se è vero che fa sempre bene ascoltare ma alla fine è meglio decidere per conto proprio, non sicuramente lasciando altri a decidere per se stessi.

18 febbraio 2024

Bluesky, avrà successo?

Non che manchino social o messenger o altre forme simili di comunicazione , ma nel frattempo la novità è appunto Bluesky che nasce da uno dei fondatori di Twitter.
In effetti la ricorda ed è abbastanza simile, in più permette di vedere i link a tutti mentre Twitter, anzi X, li mostra solo a chi è registrato.
Un po' un passo indietro ma si sa che la vocazione dell' attuale proprietario è più rivolta a fare incassi che permettere la divulgazione delle informazioni.
Così ho iniziato a provare Bluesky e devo dire che la prima impressione è molto buona.
Come tante cose che si avviano non ha ancora larga diffusione ma è sicuramente un social da tenere in considerazione.
Qui un post recente che ho inserito
https://bsky.app/profile/maurizioweb.bsky.social/post/3klo57r2r6i2n
Spero possa servire per almeno provare questo nuovo social.

Immagine da Bluesky